WERTHER GERMONDARI – I’ M NOT A SEX ROBOT e SCATTO IN AVANTI VII

Sarà presentato in prima mondiale

Mostra: WERTHER GERMONDARI – I’ M NOT A SEX ROBOT e SCATTO IN AVANTI VII

Curata da Giovanni Lauricella

Luogo: Interno4, via della Lungara 44 – Roma
Data: giovedì 13 marzo, h.18.30


Werther Germondari (Rimini, 1963) Artista visivo, performer e filmmaker, vive e lavora a Roma ed in Umbria. Attento a
dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge dai primi
anni ottanta una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi
sperimentali internazionali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, focalizzando l’attenzione
su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica. Sito web: www.werthergermondari.com
Durante la serata, introdotta da Chiara Pavoni con la cura di Giovanni Lauricella a Interno4, sarà presentato in prima mondiale il video di Werther Germondari della settima realizzazione della sua performance ‘Scatto in Avanti VII / Photo Session in Berlin’, questa volta in occasione della Woman’s World Performance Art Evening 2023, presso la galleria d’arte Pandora di Berlino (la prima è stata in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne nel 2021 a Roma), invertendo la situazione più classica di una sessione fotografica, ovvero ‘modella nuda – fotografo vestito’.

Con questa serie di performance, realizzate ormai in molte gallerie in giro per l’Europa con il suo consueto piglio ironico e dissacratorio, Werther Germondari, vuole tentare di restituire alle donne un po’ della dignità da sempre negata dal genere maschile nel corso della storia. È infatti da sempre la figura maschile che spoglia, letteralmente e psicologicamente, la donna, rendendola semplice pupazzo e oggetto del proprio desiderio, a discapito del rispetto che le deve essere mostrato non solo come donna, ma innanzitutto come ‘persona’.

Di fatto, dunque, durante le performance Werther Germondari scatta delle foto come in una normale sessione fotografica
di posa, ma in questo caso le donne fotografate sono interamente vestite, mentre il fotografo, Werther Germondari, è
sempre completamente nudo.
La seconda opera presentata all’Interno4 sarà la serie di Werther Germondari ‘I am not a sex robot’. Opere già
esposte nella sua personale omonima lo scorso autunno all’Ospizio Giovani Artisti di Roma, un luogo espositivo creato
da Germondari dodici anni fa, per dare spazio soprattutto ad artisti sopra i 35 anni di età. La mostra si distingue nel
panorama artistico contemporaneo per la sua audace fusione tra tecnologia digitale e rappresentazione erotica. Le
opere in esposizione utilizzano captcha, quei piccoli test di verifica che siamo abituati a vedere online. Il captcha,
acronimo di “Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart”, è generalmente impiegato
per proteggere i siti web da accessi automatizzati. Nella mostra “I am not a Sex Robot”, tuttavia, questi elementi
tecnologici assumono un nuovo significato, diventando strumenti per la scoperta e l’interazione con il corpo umano in
forma artistica. Werther Germondari ha sfruttato il potenziale visivo dei captcha, incorporando immagini frammentate di
corpi nudi e scene erotiche all’interno delle griglie. Questi frammenti, apparentemente casuali e decontestualizzati,
obbligano lo spettatore a ricostruire mentalmente l’immagine completa, un processo che richiama l’atto stesso della
decodifica dei captcha. Questo atto di ricostruzione non è solo un esercizio visivo, ma un’analogia con il desiderio
umano di comprensione e scoperta del corpo. Le opere esposte sollevano domande importanti sull’intimità e il
voyeurismo nell’era digitale. L’atto di “risolvere” un captcha per rivelare un’immagine erotica introduce una dimensione
di partecipazione attiva del visitatore, che diventa complice nella scoperta di ciò che è nascosto. Questo processo
richiama il concetto di desiderio voyeuristico, dove l’atto di guardare è intrinsecamente legato all’eccitazione e alla
trasgressione. L’uso dei captcha, originariamente destinati a proteggere la privacy, in questo contesto si trasforma in
uno strumento per esplorare e, paradossalmente, violare quella stessa privacy. L’immagine erotica, spesso oggetto di
censura e controllo, viene liberata e resa accessibile attraverso un sistema di protezione digitale, creando un
cortocircuito concettuale che stimola la riflessione. Dal punto di vista estetico, le opere in mostra giocano sul contrasto
tra la freddezza del codice digitale e il calore delle immagini erotiche. La frammentazione visiva dei captcha, con i loro
bordi netti e le loro strutture regolari, si scontra con la fluidità e la morbidezza dei corpi rappresentati. Questo dualismo
visivo crea una tensione che attira e intriga lo spettatore. D’altronde la provocazione è un ovvio elemento centrale della
mostra di Germondari. Utilizzare uno strumento quotidiano e apparentemente innocuo come il captcha per rivelare
contenuti erotici sfida le norme sociali e i tabù sulla rappresentazione del nudo. Questo approccio invita gli spettatori a
riflettere sulle loro percezioni e pregiudizi riguardo alla sessualità e alla tecnologia. “I am not a Sex Robot'” è una mostra
che non solo esplora il confine tra arte e tecnologia, ma lo spinge oltre, interrogando il ruolo dell’osservatore nella
fruizione dell’arte erotica. Attraverso l’uso innovativo dei captcha, gli artisti coinvolti offrono una nuova prospettiva sulla
rappresentazione del corpo umano, sfidando le convenzioni e stimolando un dialogo critico sul desiderio, la privacy e la
sorveglianza nell’era digitale. Werther Germondari ha partecipato, con parte delle opere dello stesso progetto, anche
alla mostra collettiva ‘Vento del Mediterraneo – Artisti Sciroccati in A3’, alla galleria Kunst HausRot di König (Svizzera),
dal 15 settembre al 6 ottobre 2024.

In Talk : Chiara Pavoni, Giovanni Lauricella, Maria Laura Spagnoli e naturalmente Werther Germondari.

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