Aritmie del pensiero, poesie di Giovanni Lauricella

Il libro di poesie di Giovanni Lauricella Aritmie del pensiero, silloge pubblicata da Edizioni Croce.

Ultimamente la poesia è diventata classica, tutti mettono rime, quartine, parole arcaiche e annotazioni a piè di pagina con spiegazioni di quello che dovresti già aver capito. Io mi trovo all’opposto con un linguaggio credo di adesso, quello corrente, diretto che penso sia attuale. Alcuni versi sono sgangherati, un linguaggio che non ha ambizioni, vuole essere sincero al punto di essere anche contraddittorio, con passaggi lessicali stridenti quasi violenti o sballati quasi splatter (senza sangue). Per come va la poesia adesso dicono che sia prosa, invece ci stanno tutti i suoni e le sensazioni correnti, l’espressionismo necessario a una poesia che non tradisca chi la legge. L’intensità poetica la danno gli argomenti che vengono trattati o la visione delle particolarità che hanno. Comunque interpretazione soggettiva ma che pretende di essere di tutti.

In questo libro ci sta lo sforzo di recuperare in versi il linguaggio contemporaneo, una poesia contemporanea “realista” dove la crudezza delle parole ne rivelano le contraddizioni e limiti della cultura che abbiamo che non pretende di insegnare come tanta che si sente in giro piena di autoreferenzialità.

all’Arena Aniene

Testo critico di “Aritmie del pensiero” di Agostino Raff

Un leopardiano schietto e popolare che si sporca le mani nell’orrore della guerra. Irrompe nella zona strategica tra le esplosioni, piange i morti e i feriti nel sangue, nei crolli.

Lo sdegno contro l’imprinting umano della crudeltà – gramigna non sradicabile dal nostro genere – porta il poeta ad una sonorità massima del verso, ad una fitta iperrealistica descrizione del caos-discarica che finisce per bloccarsi nell’icastico.

Può l’autore eleggendo la deprecazione a tema, scalfire la violenza, la fatalità dei massacri che si auto generano tra gli umani?

Può risparmiare i 150 soldati al giorno che si schiattano in Ucraina, le stragi a Gaza , quelle in Sudan. Eccetera? Sappiamo che la poesia non può farlo. Ma Lauricella ha il coraggio di non tacere, ha il coraggio della disperazione. E dell’accusa all’ingiustizia politica e individuale che infierisce sul nostro privato di poveri, vittimizzandolo come fragile, precario, insulso. Al punto che – con sublime ingenuità – il poeta non può che richiamare in causa il mito dei miti, la triade Donna, Sesso, Amore, unica luce nel mondo delle tenebre.

Agostino Raff

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