A NEW YORK. ANNA WEYANT A 27 ANNI HA QUOTAZIONI DA CAPOGIRO

Una ragazza canadese di adozione americana fa notizia nel mondo dell’arte, in breve tempo è riuscita ha conquistare quotazioni che artisti di fama non riescono ad avere. Si Stiamo negli Usa dove tutto va veloce come la luce specie se c’è da guadagnar soldi, ma nella pittura di Anna Weyant non c’è solo speculazione artistica è qualcosa di più che cercherò di spiegare.

Tutti sanno che l’arte contemporanea è all’insegna dell’incomunicabilità al punto che gli artisti e le loro opere si accettano perché si sa che sono ben considerati dalla critica, punto e basta. Il fruitore che sia si legge un testo e poi guarda l’opera, un po’ come si fa con il bugiardino per le medicine, sai che cos’è perché lo leggi, ingerire la pillola per scoprirne gli effetti non è raccomandabile.

Anna Weyant ti propone un opera d’arte “digeribile” perché ti fa capire quello che hai davanti.

Sono quadri che si rifanno a una pittura Olandese del ‘600 con un atmosfera surreale anche se a tratti echeggia la sospensione di alcuni quadri di Lucian Freud anche se molto lontano. Sono immagini coinvolgenti che ti portano in una dimensione particolare, piena di poesia e d’intimità con qualcosa di psicologico da scrutare in profondità.

Niente di meglio in un mondo egemonizzato da un linguaggio artistico frustrante perché incomprensibile e se fa i soldi non è poi così sorprendente.

Giovanni Lauricella

 

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