Espero, Esperella e la Luna sono tre fantasiosi personaggi frutto dell’incredibile immaginazione del famoso poeta e scrittore Beppe Mariano, che, nella sua lunga carriera, ha diretto e dato contributi a prestigiose riviste e avuto numerosi premi e riconoscimenti letterali.
Senza dilungarmi nella biografia di Beppe Mariano, per non ripercorrere la storia della letteratura italiana dagli anni ’60 ad oggi, mi soffermerò brevemente sulle caratteristiche della fiaba, che è intrigante come poche. Infatti la narrazione esplicita una ribellione al sistema solare. Un contenuto che volendo si potrebbe traslare sulle traversie che s’incontrano nella vita dove ci si scontra quotidianamente contro i meccanismi oppressivi che purtroppo la società produce. Un racconto fantasioso, ma che ha nel suo profondo una grande carica d’insegnamento sui compiti di quello che sarà la vita dei “bambini e gli adulti bambini”.
Fiaba connotata da una bellezza estetica particolare, che poteva creare solo un ben rodato scrittore come Beppe Mariano, cui si affiancano cinque stupende xilografie di Tullia Ranieri.
In trenta pagine trovi queste xilografie più una in copertina e due comete che arricchiscono visivamente il testo con molta efficacia. Sono monocromi neri su fondo bianco di notevole forza espressionista che Tullia Ranieri riesce a comporre con la laboriosissima tecnica della stampa xilografica, ottenuta come è noto con il faticoso uso del torchio. Chi è conoscitore della xilografia sa che è una tecnica “magica”, perché solo quando hai tirato la prima copia sai che cosa hai fatto, quindi è un lavoro che ti fa scoprire alla fine la validità dell’opera. Un procedimento che per parallelismo ben s’addice alla morale che alla fine si rivela della favola. Insomma in Espero, Esperella e la Luna le due andature, narrativa e fiabesca di Beppe Mariano e visiva simbolica di Tullia Ranieri, si accompagnano e si completano meravigliosamente.
Conclude la breve quanto interessante postfazione di Iolanda La Carrubba, libro edito da Esca Montage, collana Fiabe d’autore, impaginazione di Valerio Di Gianfelice.
Giovanni Lauricella
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