ROMA, POETI CONTRO IL GREEN PASS di Lorenzo Pietrosanti
L’arte e la cultura si sono unite in un evento emozionante al Lettere e Caffè di Roma, lo scorso 29 aprile. Le molte persone che hanno atteso con entusiasmo l’inizio dell’incontro non sono rimaste deluse: la presentazione dell’antologia “Fissando in gelo il volto – Poeti contro il green pass”, edita da Terre d’Ulivi, è stata l’occasione per tornare a confrontarsi sulle tematiche care ai firmatari dell’omonimo manifesto, concepito in difesa della libertà e dei diritti costituzionali di ogni cittadino, all’epoca dell’istituzione del super green pass e naturalmente anche ora.
Molti dei poeti intervenuti non si erano mai visti di persona, e questo ha reso ancora più emozionante l’evento. La sala gremita dal principio alla fine della presentazione ha dimostrato come oggi più che mai siano necessari luoghi di condivisione e dibattito, specialmente su tematiche che la narrazione ufficiale legata alla pandemia vorrebbe silenziare.
Paolo Gera, uno dei fondatori del gruppo, ha introdotto la presentazione spiegando le motivazioni che hanno determinato la scrittura del manifesto dei poeti contro il green pass e descrivendo quanto il gruppo ha realizzato sinora. Ciascuno dei poeti intervenuti ha poi contribuito con una propria testimonianza di vita legata ai giorni dell’emergenza sanitaria e alle motivazioni che lo hanno spinto a rispondere alle assurde imposizioni stabilite dal governo Draghi. Inoltre, Alessandra Gasparini, Anna Maria Scopa, Claudio Orlandi, Domenica Giaco, Flaminia Cruciani, Klinton Ogiso, Lorenzo Pietrosanti, Maresa Elia, Paolo Gera e Stefania Di Lino hanno letto la propria poesia presente nell’antologia, donando momenti di forte commozione attraverso messaggi di dissenso manifestato con una coralità di voci eterogenea, ma assolutamente coerente. Il valore storico di questa antologia va ben oltre la qualità o la bellezza dei singoli componimenti e si propone di rappresentare un esempio di azione concreta per chiunque voglia utilizzare l’arte e la cultura per difendere e riaffermare i diritti inalienabili di ogni essere umano.
Enza Li Gori, eroica combattente e anima pulsante di Lettere e Caffè, ha letto la poesia di Luciana Lanzarotti che non è potuta intervenire, mentre Oscar Bonelli, polistrumentista straordinario, ha accompagnato la performance di Maresa Elia, regalando ai presenti un’atmosfera senza tempo, estremamente evocativa.
La serata si è conclusa con un dibattito tra il pubblico ei poeti intervenuti sulle tematiche della libertà, della vaccinazione e del green pass, dimostrando come la poesia possa essere un viatico di confronto politico e sociale fondamentale, specialmente in un contesto storico che troppo spesso vede aleggiare le ombre della censura su quanti combattono per affermare le proprie idee non allineate al pensiero unico.
Paolo Gera
la poesia è una riunione di parole
tutte sono ammesse e hanno uguale importanza
tutte marciano insieme e prendono voce l’una dall’altra
non c’è divieto che le disperda
non c’è carica della polizia che le sciolga
non c’è virus che le chiuda in casa
non c’è paura che le separi
possono stare insieme tutto il tempo che vogliono
anche per quattordicimiladuecentotrentatré passi
possono dire quello che pensano
soprattutto in direzione contraria
servono a sconfiggere panico e dittatura
quando panico è l’altro nome di dittatura
e anche queste – come vedete –
sono libere parole di questa poesia
STEFANIA DI LINO
c’è un giardino
che non sono riusciti a chiudere
e alberi grandi arbusti piante
e fili d’erba sottili
a cui non hanno potuto impedire il fiorire
vedi? la disobbedienza corre sul fiume
e tra i petali di un fiore aperto al sole d’aprile,
i poeti corrono
e li vedi ovunque la luna s’affacci
oltre la siepe
o in una pozzanghera metropolitana
sono i poeti fatti di catrame e fango
di lacrime e sangue
e d’acqua piovana
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