IL.MONDO, FEMMINILE E NON,
IN “ELLE. LA LEGGE DEI COLORI”,
spettacolo di Emiliano Canova
“Elle. La legge dei colori” scritto e diretto da Emiliano Canova vi sorprenderà. Il drammaturgo e regista, reduce dalla recente presentazione del suo film “Avorio nero” al Cinema L’Aquila, ha uno stile particolare e molto personale Tagliente, a volte, a tratti ironico ed autoironico, ma sempre molto efficace. La sua narrazione ha esattamente quello che manca a tante scritture per lo schermo e per la scena: quella giusta esposizione del punto di vista di ognuno dei personaggi la quale permette al pubblico di calarsi nei suoi panni e identificarsi con lui. Con lei, in questo caso, giacche si tratta del mondo femminile.
Il titolo stesso ne è la testimonianza. “Elle. La legge dei colori” è un testo tinto di rosa. Non per far la solita retorica. Ma piuttosto per offrire uno spechio alla società attuale che sembra aver smarrito le conquiste già fatte sulla strada che porta alla parità dei generi.
Uno spettacolo in cui ogni cambio di scena è segnato da un fulmine, “Elle. La scelta dei colori” racconta la convivenza di una coppia di donne che devono fare i conti con un mondo rimasto sostanzialmente a girare attorno alla figura maschile. Con tutti i pregiudizi che ne derivano. Con tutta l’ipocrisia dilagante che è restia a scomparire non solo dal nostro vivere quotidiano, ma anche e soprattutto dalla nostra visione
del mondo, dalla nostra idea su come esso dovrebbe essere.
Per mancanza di tempo, da una parte, e per volere di chi decide, dall’altra, siamo sempre più istupiditi da quel pensiero unico che ci viene imposto. Il sistema esistente resta quello maschilista, dunque, da donna, che cosa fai per sopravvivere e costruirti un percorso all’interno di questa giungla? Resti esattamente così come questo sistema ti vorrebbe? Hai una relazione con un’altra donna per prenderne le distanze nel modo più lampante? O addirittura emuli l’uomo nei comportamenti e negli schemi mentali come egregie donne oggi giunte al massimo del potere?
Un enigma tutto da risolvere. Ed è tutto da rimettere in discussione anche per
quanto riguarda l’uomo. In un mondo paritario (o sulla via verso la parità dei sessi) anche l”uomo diventa più libero da pregiudizi e preconcetti impostigli da migliaia di anni dell’evoluzione. Arriveremo mai a costruire una società libera da discriminazioni di stampo sessista? La domanda resta aperta.
La regia è attenta al dettaglio e ci presenta dei personaggi molto riconoscibili nella realtà; una donna manager che si veste, si comporta ragiona da uomo classico sopravvissuto concettualmente all’epoca mussoliniana, le donne le cui vite si rifanno alle conquiste del sessantotto, le donne che ancora oggi si immedesimano al personaggio di Julia Roberts in Pretty Woman. Tutte queste tipologie di donna moderna si
susseguono sul palcoscenico, e le loro immagini, movimenti azioni e parole ricompongono un puzzle che è la società attuale. Ma in questo puzzle c’è sempre spazio anche a ciò che ne pensiamo noi spettatori. Com’è questo mondo attuale dipende in gran parte proprio da noi.
Lo spettacolo va in scena il 24 marzo alle 21.00, il 25 marzo alle 21.00 e il 26 marzo alle 18 al Teatro Testaccio di Roma (via Romolo Gessi 8). Buona visione a tutti voi che andrete a vederlo.
Olga Matsyna
Slash Arts, Roma
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