La Melandri lascia il MAXXI e pare a malincuore, si, voleva rimanere ancora a lungo come fanno i padroni di un bene privato. In fondo la gestione è stata di stampo privatistico con cariche date senza concorso e iniziative decise in ambiti ristretti che ha fatto del MAXXI un museo degli amici degli amici con tutto quello che si può immaginare.
Dopo una carriera politica all’ombra di Massimo D’Alema seguendone anche la parabola discendente anche se riparata al MAXXI.
Di questo monumento all’arte contemporanea di quello a cui era preposto rimarrà ben poco e non lo dico perché chi la rimpiazzerà farà meglio, come tutti sanno l’arte contemporanea è allo sbando da parecchi decenni … e adesso è cambiato il ministro della cultura, abbiamo Gennaro Sangiuliano e la MAXXI Alessandro Giuli.
Accontentiamoci di quello che passa il convento.