E’ scomparso Piero Gilardi proprio quando la sua idea di arte si stava diffondendo dappertutto, un vero peccato perché poteva essere l’artista icona del tempo che stiamo attraversando.

L’uso del tappeto d’erba nelle sue opere artistiche già nel 1965 gli diede grande successo diventando anticipatore di tanti artisti che calcarono la scena ambientalistica.

A tutt’oggi molti sono i suoi seguaci anche se in varie forme e contesti. Uno per tutti è il Bosco verticale di Stefano Boeri, Giovanni La Varra, Gianandrea Barreca opera architettonica del 2009 realizzata a Milano che ne prende spunto ma tante sono le sue influenze artistiche.

Continuando, potremmo dire che molti arredi d’interni usano tappeti orizzontali ma anche verticali d’erba.


Oltre a pareti interne anche esterne, a pannelli e in varie soluzioni con piante di parecchie specie.



Come avete visto ce n’è per tutti i gusti, sono centinaia le aziende che realizzano questo genere di arredo come tante altre che forniscono i materiali base per dare la possibilità di poterle costruire.
Andando in giro si notano arredi del genere un po’ dappertutto, ristoranti, bistrot e luoghi pubblici si arricchiscono le pareti con simili soluzioni, c’è tanta voglia di verde, una vera e propria moda.
Immodestamente mi aggiungo come artista infatti, ho realizzato opere che avessero tale imprinting, di cui fornisco un video di una mostra che feci a Gorizia nel 2011 al Palazzo Werdenberg.

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